Sillabatore delle parole venete 1.5

Introduzione

La sillabazione delle parole venete non è difficile da fare, basta seguire le regole di accentazione e di tutto il resto si occuperà il sillabatore (le vocali e e o con accento greve devono essere segnate).
Questo sillabatore è anche in grado di fornire la trascrizione fonetica.
Dovete solo scrivere la parola (o una frase intera) e premere “Sillaba” o premere invio.

Regole di accentazione

L’accento grafico, che di solito è acuto e cade sulla penultima sillaba, o l’ultima se è chiusa, segna l’accento tonico:

  • delle parole tronche che terminano per vocale (ingropà, vintitrè, unkuò, piè, fià).
  • delle parole piane che terminano per consonante, e in particolare nei verbi rizotonici (méter, kúxer).
  • delle parole dove cade prima della penultima (làgrema, mónega), o prima dell'ultima per quelle che terminano in consonante (méter).
  • per le parole che hanno due o piú sillabe sopra la prima vocale di un dittongo o di uno iato (gavèu, bevúo).
  • sopra le forme dell’ind. pres. del v. aver (à, è, ò) e èser (, , é), in forma debole.

Per le parole apocopate si deve tenere a mente che ci sarebbe una sillaba in piú alla fine (indo’ non ha l’accento).

È da usare l’accento grafico (con valore distintivo) per tutte le parole dove c’è una e o una o aperta, anche per permettere di leggere in maniera esatta la parola tra differenti varianti, oltre che la sua corretta pronuncia (skarpèr, vecòt, dès, peòco).
Di solito nelle sillabe chiuse dove dopo la vocale c’è una l, r, s è greve, se invece c’è una n è acuto.
Nelle sillabe aperte invece si ha che, di solito, se la sillaba che segue comincia per l è greve, per t è acuto se è una e oppure greve se una o. Come ultimo, se la vocale si trova dopo la consonante j di solito è aperta.

Dittongo, iato, e sequenza eterofonica

Quando due vocali si trovano vicine tra di loro possono venire pronunciate con una sola emissione di fiato, senza che la prima risulti piú forzata dell’altra ma, anzi, quando la si fa scivolare senza fatica nella seconda, come se non esistesse nemmeno. Si ha allora quello che viene chiamato dittongo, che è fatto da:

  • due vocali deboli (i, u), con l’accento che cade sulla seconda (fiúli, seguír).
  • una vocale forte (a, e, o) tonica (cioè accentata) e l’altra debole (i, u) atona (cioè senza accento) (bài, ràuko, dèi, plèure, déi, mañèu, pòi, kói).

Se invece due vocali vicine vengono pronunciate con due fonemi ben distinti si ottiene quello che viene chiamato iato, che è fatto da:

  • due vocali deboli (i, u), con l’accento che cade sulla prima (gavúi, feníi).
  • una vocale debole (i, u) e l’altra forte (a, e, o), con l’accento che cade una di queste (voría, buxíe, desalío, úa, krúe, palúo, período, suàda).
  • una vocale forte (a, e, o) atona e l’altra debole (i, u) tonica (raíxe, baúko, reína, leúni, roíne).
  • due vocali forti (a, e, o), con l’accento che cade su una di queste (tiràa, maèstro, paéxe, señàe, kào, saòn, saór, idèa, gavéa, beà, dèe, skèo, déo, peòco, león, òaxi, kóa, boàro, eròe, sóe, poètego, koéxo, xòo, koòpare, koórdene).

Le sequenze eterofonege invece sono gruppi composti da:

  • una consonante approssimante (i/j /j/, u /w/) e una vocale debole (i, u) tonica (fiúme, jústo, kuíndexe).
  • una consonante approssimante (i/j /j/, u /w/) e una vocale forte (a, e, o) tonica (fiàpo, tajà, sièxa, inkiésta, jèri, siòlto, fiór, jóta, xguèlto, kuòr).

Regole di sillabazione

Formano una sillaba unica:

  • una consonante davanti una vocale, o dietro se è l’ultima (ka-xa, ju-tar).
  • i dittonghi con la consonante che si trova davanti, se c’è (pàu-xa).
  • la vocale che forma iato (po-è-ta, pa-u-ra).
  • due consonanti, con la prima non occlusiva e non costrittiva e la seconda vibrante o laterale, o anche entrambe occlusive, fanno parte di due sillabe differenti se davanti la prima c’è una vocale (er-ba, sal-tar, bas-tan-ŧa, lon-tan, sor-pre-xa, dex-men-te-gà, la s-ta-bia, fin-lan-dia, ab-de-gar, sub-tro-pe-gal), altrimenti faranno parte della stessa (pia-ŧa, des-tri-kar, stra-ko, gron-da, in-gle-xe, scan-ti-xo, sfe-xa, sta-bia, xba-ro, xbri-gar, stran-bo).

Note

  • in nero: Parole che si possono dividere in sillabe.
  • in roso: Parole che non si possono dividere in sillabe.
  • |: Separatore delle sillabe quando si considera solo la singola parola.
  • /: Separatore delle sillabe quando si considera l’intera frase.
  • Per certe parole che hanno i/u davanti vocale si può comunque far fatica a determinare se è una vocale, ma di solito è una consonante approssimante.

Sillabazione fonologica/grafica

Sillabazione fonetica (secondo il canIPA)

Trascrizione fonetica

Trascrizione fonematica

Numero di sillabe grafiche

Numero di sillabe fonematiche

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